---{ domenica, settembre 14, 2003 }---
(...) Mia madre faceva la sarta. In casa venivano tutte le donne del quartiere, a raccontarle le loro beghe. Lei gli prendeva le misure con il metro a fettuccia, e loro intanto le chiedevano consigli, si facevano consolare.
Le clienti si strozzavano, sgolavano i loro racconti per mezz'ora di seguito. Uscivano da casa nostra paonazze, per colpa di quelle confessioni. Ma a renderle così sconvolte non era soltanto lo sforzo fisico di dover gridare. (...)
Le confidenze hanno valore solo perchè vengono bisbigliate. Certi segreti, o anche certi pettegolezzi, diventano tutta un'altra cosa, se uno si mette a gridarli.
Quando uno le proclama, le confidenze si rivelano per quello che sono: un po di voce, aria che si muove.
Molti racconti delle clienti di mia madre si sfasciavano, a quel livello di decibel, non reggevano proprio. E le donne che venivano in casa nostra a gridare ne uscivano spossate, per aver demolito a colpi di voce i loro segreti. (...)
tratto dal libro: Cosa voglio da te, di Tiziano Scarpa - ed. Einaudi 2003
posted by * g e n t l e man * @ 3:24:00 PM
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